E’ uscito in questi giorni l’ultimo libro di Alessandro Marzo Magno “Venezia. Una storia di mare e di terra”, un volume di quasi cinquecento pagine, Editori Laterza, copertina molto bella con una veduta di Venezia del XIX secolo e dedica che è anche una denuncia: “ A Venezia, città molto amata e poco rispettata”.
Con il piglio del cronista e con il rigore dello storico, Alessandro Marzo Magno ci accompagna in un’avvincente passeggiata lungo i secoli per ricostruire la storia che ha portato alcune isolette della laguna adriatica a dominare per secoli mezzo Adriatico e non solo.
Dal Dogado allo Stato da Mar
L’autore divide la sua opera in quindici capitoli: il primo è “Arrivano i barbari. Le origini e la nascita del dogado”; segue “Ne resterà soltanto uno. I patriarcati di Aquileia e Grado”. Il terzo è dedicato a “Operazione evangelista. L’istituzione della chiesa di stato” seguito da “Come deviare una crociata. La conquista di Costantinopoli e la nascita dello stato da Mar”.
L’egemonia commerciale di Venezia
Si passa poi alle lotte con Genova con “I due nemici. Le guerre con Genova e l’egemonia commerciale” seguito da “Nobiltà di lotta e di governo. La lotta tra le famiglie e la formazione del patriziato”. Il settimo capitolo è dedicato a “Questa terra è la mia terra. L’espansione nell’Italia settentrionale” seguito da “L’arzanà de’ viniziani. L’arsenale, il legname e la flotta”.
Gli stranieri a Venezia
Quantomai attuale è il nono “Popoli in casa. L’istituzione del ghetto e gli stranieri: ebrei, armeni, greci, dalmati, albanesi, tedeschi, svizzeri e africani.”, al quale fa seguito “L’umanesimo di stato. Il rinnovamento della città e la concorrenza al papato”.
Cipro, Creta, Lepanto: in guerra con l’Impero Ottomano
Due momenti fondamentali nella storia della Serenissima vengono affrontati nell’undicesimo “L’isola che c’è. La guerra di Cipro e la battaglia di Lepanto” per ritornare poi nella terraferma veneta con “La coscienza della scienza. L’università di Padova e Galileo Galilei”.
Il tredicesimo capitolo è dedicato al “Secolo di ferro. La perdita di Creta e il logoramento nella guerra agli ottomani”, seguito da “La nuova Aquileia. La fortezza di Palmanova e i contrasti con gli Asburgo”.
Nello Stato da Mar il Leone continua a ruggire
Alle donne venete l’autore aveva già riservato il suo volume “Serenissime” e il quindicesimo capitolo parla della “Città delle donne. Figure femminili nell’età di Casanova”; del fatal 1797 e della caduta (meglio tramonto) della Serenissima se ne parla nel successivo “Le trombe dell’Apocalisse. La fine della repubblica e l’inizio dell’urbicidio” per arrivare a “Venezia dopo Venezia. Nello stato da Mar il leone continua a ruggire”.
Il periodo austriaco, Lissa e l’annessione all’Italia
Il capitolo numero 18 parla di “L’Austria era un paese ordinato. La città asburgica, Lissa e l’annessione all’Italia”, e qui avrei qualcosa da contestare ma siamo vicini alla Settimana Santa e dobbiamo essere tutti più buoni …
La città industriale
Gli ultimi due sono “Sagome forcute fra tanto bigio vaporare. La città industriale prima di Porto Marghera” e “E adesso povera città? La definitiva supremazia della terra sul mare”.
Alessandro Marzo Magno è veneziano di nascita e milanese per lavoro; è stato responsabile esteri al settimanale “Diario”, collabora per le pagine culturali con il Gazzettino, autore di diversi (e fortunati) volumi tra i quali “La splendida. Venezia 1499-1509”, “L’inventore di libri. Aldo Manunzio”, “Missione grande bellezza” (dedicato ai capolavori saccheggiati da Napoleone e da Hitler), “Atene 1687” e “Il leone di Lissa. Viaggio in Dalmazia”.
Ettore Beggiato