19 Maggio 2024
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Adria e la battaglia di Lepanto: ecco perché tutte le campane del mondo suonano a mezzogiorno

7 ottobre 1571: una data memorabile per molti secoli ma che purtroppo oggi è finita nel dimenticatoio. In questo fatidico giorno la cristianità e il mondo islamico si scontrarono in un epocale battaglia navale. Ad avere la meglio fu inaspettatamente la flotta navale cristiana. Nei mesi successivi alla vittoria le grandi città europee e i  piccoli borghi strinsero forti legami con questa battaglia. Si levarono al cielo lodi a nostro Signore e alla Madonna in segno di ringraziamento per aver fermato l’infedele in un’avanzata  inarrestabile verso al cuore dell’Europa.  Ancora oggi Adria ha il suo stretto legame con la battaglia di Lepanto.

Le cause della battaglia di Lepanto

La Lega cristiana era stata promossa da Papa Pio V per correre in soccorso alla città veneziana di Famagosta a Cipro. Essa per quasi un anno fu  assediata dai turchi e difesa strenuamente dal governatore Marcantonio Bragadin. Da troppo tempo ormai gli Ottomani avevano mire espansionistiche nel Mediterraneo. Questo è uno dei motivi che induce  il Papa a proclamare un Santa Lega. Coalizzare le troppo divise forze cristiane, per riunirle sotto un’unica bandiera nello spirito della crociata per salvare il mondo cristiano. Le forze Cristiane che aderiscono alla Lega Santa sono: la Repubblica Serenissima, la Spagna, lo Stato Pontificio, il Granducato di Toscana, la Repubblica di Genova, il Ducato di Urbino, il Ducato di Savoia e i Cavalieri di Malta.

Gli schieramenti

Le flotte della Lega si riuniscono a Messina il 24 agosto del 1571. Il 16 settembre salpano per Corfù. Soltanto in quel momento apprendono che Famagosta è caduta. Ora la flotta ottomana si è spostata nel Golfo di Corinto, vicino alla città di Lepanto (oggi Navpaktos). Le forze dei cristiani erano costituite da 6 grandi galeazze veneziane, ognuna equipaggiata con circa 44 cannoni, 212 galee a remi (di cui 105 veneziane). Sembra invece che le forze ottomane fossero più numerose: 251 navi.

L’attacco decisivo delle forze veneziane

All’alba del 7 ottobre 1571 inizia lo scontro. La cruenta battaglia durerà tutta la mattinata. L’attacco decisivo per le sorti della battaglia arriva dalle forze veneziane. Alla  guida, il comandante veneziano ( futuro doge) Sebastiano Venier, uomo di 75 anni che combattè in pantofole per non scivolare sul ponte della nave reso scivoloso dal sangue. La vittoria cristiana è evidente. La Lega era riuscita ad affondare 80 galee, 117  vennero catturate, 27 galeotte furono affondate e 13 catturate. Inoltre vennero liberati 15.000 cristiani dalla schiavitù ai banchi dei remi. I cristiani liberati sbarcarono a Porto Recanati e salirono in processione alla Santa Casa di Loreto dove offrirono le loro catene alla Madonna. Tra i feriti cristiani si contava anche l’illustre scrittore Miguel de Cervantes, che quasi trent’anni dopo avrebbe pubblicato il Don Chisciotte. La battaglia di Lepanto è un ultimo, colossale scontro tra imbarcazioni a remi.

La visione del Papa: “Suonate le campane”

L’annuncio della vittoria giungerà a Roma ventitré giorni dopo. Si narra che il giorno stesso della battaglia  Pio V ebbe in visione l’annuncio della vittoria nell’ora di mezzogiorno e che, dopo aver esclamato: “Sono le 12, suonate le campane, abbiamo vinto a Lepanto per intercessione della Vergine Santissima”, da allora continua la tradizione cattolica di sciogliere le campane di tutte le chiese alle 12 in punto.

La Madonna della Vittoria

Adria e il suo stretto legame con la battaglia di Lepanto è oggigiorno per noi Adriesi  un cassetto dei ricordi chiuso a chiave. Con questo breve articolo vogliamo riportare a conoscenza che pure noi Adriesi fummo  partecipi  e festanti a quella grandiosa vittoria. Le prove sono in città e basta cercarle. Adria da sempre può essere definita città Mariana, facendo tesoro delle numerose testimonianze visibili nelle nostre chiese, e negli archivi. Una forte devozione mariana in particolare la pia pratica del Rosario si sviluppò in età medioevale per merito dei Padri Domenicani . Questa s’impose ancor di più dopo la clamorosa vittoria cristiana di Lepanto sui Turchi.

La Scuola del Santissimo Rosario

Recenti ricerche presso l’antico archivio comunale di Adria ha riportato alla luce un prezioso documento a stampa. Questa stampa racchiude la singolare storia della “Scuola del Santissimo Rosario”, sorta nella nostra Cattedrale nel 1573, appena due anni dopo la miracolosa battaglia. Ad impreziosire questo documento la data di fondazione e le regole  principali della Confraternita. Altra curiosità degna di nota questa stampa riporta pure tutti i nomi dei Confratelli sino alla data della sua soppressione  voluta dalle leggi napoleoniche nel 1807.

Il Crocefisso di Lepanto

Il dipinto realizzato su entrambi i lati di una tavola in legno sagomata, riproduce il Cristo “patiens”, iconografia riconducibile alla tradizione artistica cretese (sec. XVII). Nel dipinto si possono notare sopra le braccia tese di Gesu’ due piccole bandiere, una turca e l’altra della Serenissima Repubblica a ricordo della battaglia navale. Sono due le versioni correnti più accreditate per l’arrivo in città di quest’opera.

– il Padre Domenico dell’Ordine dei Minori Cappuccini, appartenente alla famiglia Guarnieri, prese con sé il Crocefisso e lo portò ad Adria quando lasciò Creta occupata dai Turchi (1669).

-La seconda versione riferisce che, in una data non documentata, monsignor Stefano Penolazzi di Adria, nominato vescovo di Retimo (una delle diocesi di Creta) nel 1616 da Paolo V, abbia portato la scultura lignea in patria, dove morì nel 1641.

L’Orazione e le rime di Luigi Groto sulla vittoria di Lepanto

E’ doveroso  sottolineare  che anche il nostro amatissimo Luigi Groto ebbe l’occasione in qualità di letterato pubblico di esaltare la vittoria dell’armata cristiana a Lepanto. Il Groto  celebrò l’evento con l’Oratione per l’allegrezza della vittoria ottenuta contra Turchi dalla Santissima Lega. Poi come organizzatore, fece organizzare  il Trofeo per la vittoria di Lepanto con diverse rime raccolte che si aggiunge alle altre innumerevoli acclamazioni della storica sconfitta dei Turchi (7 ottobre 1571).Ecco quindi che possiamo dire apertamente che anche Adria ha ancor oggi il suo stretto legame con la battaglia di Lepanto.

Marco Fornaro

 

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