21 Novembre 2025
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Stati Uniti delle Isole Ionie, il 1 gennaio 1818 la Costituzione: sulla bandiera il Leone di San Marco

Le sette isole ionie con capitale Corfù che nel 1800 avevano costituito la Repubblica Settinsulare con il simbolo del Leone alato di San Marco e le sette frecce rappresentanti le isole in questione (Corfù, Passo, Leucade, Itaca, Cefalonia, Zante e Cerigo) nel 1815 tornarono protagoniste della scena politica europea.

Corfù e la Fortezza Vecchia, una delle più grandi fortificazioni veneziane in tutto il Mediterraneo (foto di Martin Falbisoner, CC BY-SA 4.0)

La “flotta immobile” di Venezia

Chiusa definitivamente la parentesi napoleonica che aveva portato la seconda occupazione francese delle isole (1807-1814), il Congresso di Vienna non aveva risolto la questione relativa al futuro di queste sette isole così strategiche.

Mmentre Braudel con una felicissima espressione le aveva definite “la flotta immobile di Venezia”, Napoleone aveva più volte sottolineato la fondamentale importanza delle isole ionie: “Corfù è la chiave di volta di un possibile impero orientale”, “Con Malta e Corfù dovremmo essere in breve padroni del Mediterraneo” e ancora “Ritengo che d’ora innanzi uno dei punti fermi della Repubblica Francese dovrebbe essere di non cedere mai Corfù, Zante ecc.”.

Il protettorato inglese sulle isole

Fu così che le quattro potenze dell’epoca (Inghilterra, Austria, Russia e Prussia) risolsero la questione con il trattato di Parigi del 5 novembre 1815: nasce il protettorato inglese sulle isole, per la prima volta nella storia si utilizza questo istituto giuridico, il “protettorato”, che sarà largamente usato dagli stati della vecchia Europa cambiando notevolmente l’atlante geopolitico del mondo.

E così avremo diversi protettorati inglesi (Swaziland, Brunei, Zanzibar, Transvaal) , francesi (Tunisia, Laos, Congo, Marocco), tedeschi (Camerun e Burundi), persino italiani (Somalia nel 1889).

Stati Uniti delle Isole Ionie, la Costituzione

Il protettorato inglese prende il nome di “Stati Uniti delle Isole Ionie” e sir James Campbell è il primo “Alto commissario”; gli inglesi dividono il territorio in sette province, una per ciascuna isola, a loro volta divise in città, borghi e villaggi; il 28 ottobre 1817 viene promulgata la costituzione che entra in vigore il primo gennaio del 1818.

Sulla bandiera il Leone di San Marco

Ma la cosa che balza all’occhio di questo protettorato è … la bandiera: fondo blu con in alto a sinistra l’Union Jack e in basso a destra il Leone di San Marco con le sette frecce a rappresentare una continuità con la Serenissima Repubblica Veneta e con la Repubblica Settinsulare.

Corfù, il Leone di San Marco sulla fortezza veneziana

E questa bandiera sventolerà nei mari europei fino al 1864: se pensiamo che nel 1797 Napoleone aveva dichiarato guerra alla Serenissima e al suo simbolo, intimando di atterrare tutti i Leoni di San Marco, è una dimostrazione di come, ancora una volta il Leone si sia dimostrato più forte di tutti e di tutto.

Le Isole Ionie alla Grecia

Con il trattato di Londra del 29 marzo 1864 le sette isole ionie vengono annesse al regno di Grecia e il settimanale inglese “Saturday Review” descriverà con realismo il sentimento degli isolani nei confronti degli inglesi: “Agli occhi degli Ionici niente del nostro Protettorato è piaciuto quanto la sua dipartita”.

Carta delle Isole Ionie tratta dal volume di Ettore Beggiato “La Repubblica Settinsulare (1800-1807)”

Mutilati i monumenti veneti a Corfù

L’ultima considerazione la lascio allo storico veneziano Gino Damerini (1881-1967):
Tutte le dominazioni straniere ebbero in comune il gesto di sopraffazione e la volontà proterva, messa in atto, poscia, anche dalla Grecia moderna, di cancellare ogni ricordo della gloriosa civiltà veneta, oppure di denegarla con una sistematica diffamazione truccata sotto gli aspetti della critica storica.

Venezia, chiesa di Santa Maria Zobenigo. Mappa di Corfù

“I Francesi appena penetrati in Corfù – continua Damerini – , mutilarono come avevano già fatto a Venezia, la maggior parte dei monumenti, le iscrizioni marmoree furono da loro, con lo scalpello, rese illeggibili. Più tardi gli Inglesi, peggiori dei Turchi e de’ Francesi, come già detto più indietro, si accanirono contro gli emblemi della sovranità veneziana….
Fatica inutile perché il sigillo imposto da Venezia alle Isole Ionie s’è compenetrato nella natura …

Ettore Beggiato

 

 

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