È il 19 ottobre 1866 e il Veneto è già militarmente occupato dalle truppe Italiane, nonostante si debba ancora consultare la Popolazione Veneta sulla volontà o meno di entrare a fare parte del Regno italiano tramite un Plebiscito il 21 e 22 ottobre.
A Venezia il furto..

Nel frattempo a Venezia e precisamente all’Hotel Europa si consuma il delitto perfetto. Le Terre Venete vengono cedute al Regno d’Italia con due giorni di anticipo in totale silenzio.
..mentre nella piccola Fasana.. un’altra prova della truffa
Nello stesso momento in un paesino sperduto nelle campagne polesane in riva all’Adigetto, la Deputazione Comunale di Fasana (mio paese nativo oggi frazione di Adria) invia una breve lettera al proprio Parroco con queste precise disposizioni per affrontare al meglio le votazioni come da copione.
Una lettera che fa riflettere..
Fasana, 19 ottobre 1866
Al Molto Reverendo Parroco di Fasana
Nei giorni 21 e 22 deve aver luogo il Plebiscito giusta Decreto Reale. La si interessa quindi di pubblicarlo dall’altare a comune notizia, avendo inoltre, i comunisti essersi destinate due Commissioni, una in Fasana, l’altra in Bovina, radunate nei locali ad uso delle scuole che riceveranno nelle rispettive urne le loro schede e faranno annotazione del nome degli stessi votanti.
Non dubita la Scrivente che Ella saprà aggiungere parole di caloroso indirizzo perché questo riesca spontaneo solenne e decoroso, degno dell’Italia tutta, e in pari tempo sorga maestosa l’unità della nostra piccola Comune cantando il Te Deum.
La Deputazione
Questo è quanto riporta il documento trovato dal sottoscritto nell’Archivio Storico di Adria nel Carteggio Amministrativo del comune di Fasana anno 1866. Chissà cosa avrà voluto dire tra le righe la Deputazione Comunale al parroco..
Considerazioni su cui riflettere
Fasana all’epoca era Comune e contava non più di 1300 abitanti mentre oggi è una piccolissima frazione di Adria e conta a mala pena 400 abitanti.
Ora immaginate se ogni Comune del Veneto piccolo o grande, avesse inviato tali disposizioni ai propri parroci per indirizzare l’esito del voto verso un successo strepitoso con percentuali schiaccianti a favore dell’annessione al Regno d’Italia. Oggi le considereremo votazioni da paese in cui vige una dittatura..

La Questione è più viva che mai
A distanza di 158 anni la Questione dell’annessione è più viva che mai anche grazie ad Ettore Beggiato e al suo libro tanto che nel settembre 2016 la Regione del Veneto ha inviato a novanta biblioteche venete una copia del libro “1866 la grande truffa: il plebiscito di annessione del Veneto all’Italia” di Ettore Beggiato appunto, che sostiene la tesi della truffa, rinvigorendo il dibattito tra gli storici.

Io nel frattempo lascio al lettore decidere in cuor suo se quelle votazioni furono veramente espressione di una volontà popolare dei Veneti chiamati alle urne oppure no..
Marco Fornaro








