27 Luglio 2024
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Enrico Dandolo, il Doge che conquistò Costantinopoli

Enrico Dandolo è stato il 41esimo Doge della Repubblica di Venezia. Nacque a Venezia nel 1107 da una nobilissima e influente famiglia con vasti interessi commerciali in Oriente. Fu eletto Doge a tardissima età, il 21 giugno 1192, quando aveva già 85 anni, eppure riuscì a porre le basi dell’impero veneziano, conquistando Bisanzio, città nella quale morì, pare per i postumi di un’ernia, all’età di 98 anni, nel 1205, e nella quale è stato sepolto, nella Basilica di Santa Sofia.

La famiglia Dandolo, che a Venezia possedeva vari palazzi e fondaci commerciali nell’isola di San Luca, aveva partecipato con enorme successo all’espansione commerciale veneziana nel Levante, e dopo le guerre con Bisanzio (1122-1126) che avevano consegnato ai veneziani quartieri ed esenzioni doganali in tutte le città dell’Impero Romano d’Oriente, aveva rafforzato la propria influenza politica. Il figlio di Enrico Dandolo, Fantino, fu patriarca latino di Costantinopoli. La nipote Anna Dandola, figlia dell’altro figlio di Enrico, Renier, andò sposa al Re di Serbia Stefano Prvovencani.

Anche Enrico, come tutta la famiglia dei Dandoli, conduceva commerci importantissimi tra Venezia, Costantinopoli e Alessandria d’Egitto. Nel 1170 fu nominato Bailo a Costantinopoli: una carica che univa i compiti di ambasciatore di Venezia presso l’Imperatore Manuele I Comneno e i poteri di governo del quartiere veneziano della città, in cui vivevano stabilmente oltre diecimila cittadini veneziani.

La nascita dell’impero veneziano

Eletto Doge nel 1192, Enrico Dandolo vide nella Quarta Crociata indetta da Papa Innocenzo III nel 1198 l’occasione per affermare la potenza veneziana nel Mediterraneo: invece di farsi pagare per fornire la flotta ai Crociati, Venezia pattuì con loro un aiuto militare: così l’esercito dei Crociati, diretto in Terra Santa alla guida di Enrico Dandolo, prese Trieste, Muggia e Zara e le consegnò a Venezia, e poi conquistò Costantinopoli nel 1204. I Crociati si divisero l’Impero Romano d’Oriente, e a Venezia ne andò un quarto e mezzo (i tre ottavi) tra cui Candia (Creta) e molte isole dell’Egeo.

Enrico Dandolo morì in Costantinopoli nel 1205 e fu sepolto nella galleria del matroneo della Basilica di Santa Sofia, unico uomo ad essere sepolto in quella che era la più grande chiesa della Cristianità, nel luogo che era destinato alle tombe degli imperatori. Secondo una tradizione musulmana, due secoli dopo, con la conquista ottomana di Costantinopoli, la tomba sarebbe stata aperta e le ossa del Doge date in pasto ai cani. Nel 1927 fu posta, in quel luogo, una lapide.

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