Mercoledì 12 novembre 2025, alle ore 18, presso la Biblioteca Civica di Belluno, a Palazzo Crepadona (Via Ripa 3) lo studioso Riccardo Pasqualin presenterà il suo nuovo libro “Antonio Maresio Bazolle. Antirisorgimento veneto” (edito quest’anno da Club di Autori Indipendenti), una ricerca che restituisce voce e giusto rilievo al più importante memorialista dell’Ottocento bellunese.
Bazolle, federalista convinto
Attraverso un’attenta ricerca condotta sugli scritti editi e inediti del protagonista, Riccardo Pasqualin ricostruisce la parabola intellettuale e politica del proprietario terriero Antonio Maresio Bazolle (1818-1896): repubblicano nel 1848 dalla parte del governo di Daniele Manin, podestà di Belluno dopo il ritorno degli austriaci, federalista convinto e lucido critico del centralismo italiano post-unitario.

Figura curiosa, e per molti versi anomala, Bazolle nei suoi testi mostra un profondo legame con l’identità veneta e la lingua bellunese, riscoprendo nelle tradizioni municipali e nel buon governo della Serenissima i valori di equilibrio, sussidiarietà e libertà locali che ritenne traditi dal neonato Regno d’Italia.
Annessione del Veneto, Bazolle non va al plebiscito
Nel 1866, Bazolle si rifiutò di votare al plebiscito e l’anno successivo – col Veneto ormai annesso all’Italia – pubblicò addirittura (sotto pseudonimo) un opuscolo intitolato Una Voce all’Impero d’Austria con cui incitò il governo di Vienna a compiere un profondo rinnovamento e ad adottare un’impostazione federale, che rappresentasse tutti i popoli uniti sotto la monarchia asburgica.

Il libro riproduce ampie citazioni del Bazolle – tratte soprattutto dai suoi Annali di Belluno, una grande cronaca redatta quotidianamente per decenni – commentate con riflessioni sul rapporto tra le spinte autonomiste, la memoria storica e il ricordo della Repubblica Veneta, che emerge soprattutto ne Il Possidente Bellunese, il lavoro più importante dell’erudito: una sorta di enorme trattato sull’agricoltura e l’allevamento, che cerca di documentare ogni aspetto della cultura rurale per salvarla dalla minaccia della temuta omologazione italiana.
Antirisorgimento veneto
La nuova pubblicazione ha per sottotitolo Antirisorgimento veneto poiché, tramite i racconti di Bazolle, offre una prospettiva “rovesciata” sul nostro Ottocento, nonché una significativa testimonianza su un’autocoscienza veneta che seppe esprimere un dissenso, seppur silenzioso, a un’unificazione percepita come un’imposizione esterna.
Dialogheranno con l’autore del libro Gregorio Piaia, docente di Storia della Filosofia dell’Università di Padova, e Paolo Conte, già direttore dell’Archivio di Stato di Belluno, Feltre e Cadore.
Marco Dal Bon








