San Basilio di Ariano Polesine si trova nel cuore del Delta del Po, un’area che ha visto transitare civiltà diverse per oltre duemila anni. La sua posizione, lungo l’antica via Popilia e vicino alla costa adriatica, ne ha fatto un nodo strategico per i traffici tra nord e sud della penisola. La parola chiave “San Basilio di Ariano Polesine” identifica oggi un sito dove si intrecciano archeologia, fede e natura. I reperti rinvenuti nel corso degli scavi testimoniano l’importanza del luogo fin dall’età del Ferro, passando per l’epoca etrusca, quella romana e poi paleocristiana. Ogni strato restituisce tasselli fondamentali della storia del Polesine.
La chiesa romanica: testimone della fede

Edificata nel IX secolo dai monaci benedettini di Pomposa, la chiesa romanica di San Basilio è uno degli edifici religiosi più antichi del Polesine. Sorge su una duna fossile, antico cordone litoraneo che in passato segnava il confine tra terra e mare. Restaurata negli anni Novanta, oggi la chiesa è visitabile e al suo interno si può camminare sopra un pavimento trasparente che permette di osservare gli strati archeologici sottostanti. Si notano chiaramente le fasi di costruzione precedenti, alcune delle quali risalgono all’alto medioevo. San Basilio di Ariano Polesine è dunque anche un luogo di fede che ha attraversato i secoli, conservando tracce di liturgie, pellegrinaggi e devozioni.
Gli scavi etruschi: quando San Basilio era porto fluviale

Durante le campagne archeologiche condotte dall’Università di Padova sono emersi i resti di un insediamento etrusco risalente al VI secolo a.C. Gli studiosi hanno individuato un complesso abitativo e commerciale, probabilmente legato ad attività portuali. San Basilio di Ariano Polesine si trovava allora in prossimità di un ramo attivo del Po e fungeva da punto di scambio tra l’entroterra e il mare. Le ceramiche attiche e i materiali orientali ritrovati testimoniano rapporti con il Mediterraneo orientale. Questo sito archeologico arricchisce la comprensione del ruolo degli Etruschi nel nord Italia e fa di San Basilio di Ariano Polesine un caso esemplare di connessione tra civiltà.
Gli edifici tardo-antichi e la necropoli cristiana
Oltre all’insediamento etrusco, a San Basilio di Ariano Polesine sono stati portati alla luce importanti edifici religiosi risalenti all’età tardoantica. Tra questi spiccano una piccola chiesa, un battistero e una necropoli con tombe alla cappuccina. La presenza di strutture di culto cristiano indica la continuità abitativa e la trasformazione spirituale del sito nel tempo. I resti architettonici, le sepolture e gli oggetti liturgici rinvenuti confermano la presenza di una comunità stabile e organizzata. Il sito riflette l’evoluzione da centro commerciale romano a villaggio cristiano della tarda antichità, consolidando ancora una volta il valore storico di San Basilio di Ariano Polesine.
La Quercia di Dante: tra mito e memoria

Tra gli elementi simbolici più affascinanti di San Basilio di Ariano Polesine vi è la cosiddetta Quercia di Dante. Conosciuta localmente anche come “la Rovra”, era un albero monumentale stimato in oltre 500 anni di vita. Si racconta che Dante Alighieri vi abbia sostato durante un presunto viaggio verso Venezia. La quercia fu dichiarata monumento naturale e venne celebrata in numerosi racconti popolari. Nel 2013, purtroppo, l’albero crollò a causa delle radici compromesse. Tuttavia, è stata piantata una nuova quercia a memoria dell’originale, e il luogo resta meta di visite e raccoglimento. La leggenda si intreccia con la storia, come spesso accade nei luoghi densi di significati come San Basilio di Ariano Polesine.
Conclusione: un patrimonio da riscoprire

San Basilio di Ariano Polesine è molto più di un sito archeologico: è un paesaggio culturale che racconta storie di popoli, commerci, fede e natura. La sua unicità sta nella stratificazione di civiltà che l’hanno abitato, lasciando segni concreti nel terreno e nella memoria locale. La chiesa romanica, gli scavi etruschi, le tombe cristiane e la Quercia di Dante compongono un mosaico che merita di essere tutelato e valorizzato. San Basilio di Ariano Polesine rappresenta un esempio virtuoso di dialogo tra ricerca, conservazione e racconto pubblico della storia. Chi visita oggi questi luoghi, partecipa a un viaggio nel tempo e nello spazio.
Fonti:
- Università di Padova, Dipartimento di Beni Culturali – Campagne di scavo 2021-2023
- Archeologiavocidalpassato.com – Articoli su “Scavi Aperti”
- Archeoveneto.it – Schede sui siti archeologici del Delta
- Wikipedia (voce: San Basilio – Ariano nel Polesine)
- Comune di Ariano nel Polesine – Ufficio Cultura








