La peste che si sviluppò nel 1576-1577 colpì duramente la nostra Terra veneta e viene ricordata come una delle più devastanti; a Venezia muoiono circa 50.000 abitanti (uno su tre) e il Senato, nel momento più tragico fa voto di costruire una nuova chiesa dedicata al Redentore per chiedere l’aiuto divino; fu così che nel maggio del 1577 viene posta la prima pietra della maestosa Basilica progettata da Andrea Palladio.
Vicenza, la peste e l’ex voto
Anche a Vicenza la città chiede l’aiuto celeste e così quando la peste viene debellata si decide di realizzare come ex voto un modello della città in argento su supporto di legno che viene attribuito al Palladio e realizzato dall’orafo Cesare Capobianco.

Nei secoli successivi venero realizzati diversi dipinti del Gioiello, in particolare vanno ricordate le opere di Alessandro Maganza (1556-1632) e di Francesco Maffei (1605-1660) che diverranno preziose quando nel 1797 la soldataglia francese occupò Vicenza, devastandola come nessuno mai, rapinando tutto quello che c’era da rapinare a partire dal Monte di Pietà e da quanto presente nelle chiese (QUI il servizio su Serenissima News).
Il Gioiello fuso dai napoleonici
Oltre che criminali i soldati napoleonici erano anche cialtroni e così il prezioso Gioiello venne fuso partendo dalla convinzione che fosse di argento massiccio: il supporto in legno prese immediatamente fuoco e questa preziosa testimonianza di fede e di arte venne distrutta dai “liberatori” francesi senza aver nessun tornaconto.

Il Comitato per il Gioiello di Vicenza
Il Gioiello sembrava definitivamente finito nel dimenticatoio quando nel 2010 si è costituito un “Comitato per il Gioiello di Vicenza” composto da rappresentanti delle istituzioni, da privati e dall’Ufficio Beni Culturali della Diocesi.

Il successivo concorso per la realizzazione del modello della città fu vinto dall’architetto Romano Concato che, partendo dalla Pianta Angelica di Vicenza ha realizzato un modello tridimensionale che riproponeva il Gioiello originale e che il maestro argentiere Carlo Rossi ha realizzato, grazie a una raccolta popolare fra i vicentini che ha permesso di raccogliere oltre 50 kg. di argento.
Al Santuario di Monte Berico
Il Gioiello è in argento massiccio 925/1000, è stato terminato nell’estate del 2013 e l’otto settembre 2013, festa votiva a Vicenza, è stato riportato al Santuario di Monte Berico attraverso una processione che è partita dalla chiesa di San Vincenzo in piazza dei Signori.

L’opera può essere ammirata presso il Museo Diocesano in piazza Duomo.
Ettore Beggiato
L’immagine del “Gioiello di Vicenza” è tratta da wikipedia.








