22 Ottobre 2024
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Ville venete e paesaggio. L’armonia violata: lo scempio in una ricerca dell’Università di Padova

Che cosa è sopravvissuto  del “contesto paesaggistico e territoriale” delle ville venete, in particolare di quelle palladiane, ventiquattro delle quali fino dagli anni ’90 sono inserite nella lista dei siti considerati patrimoni dell’umanità dall’UNESCO? Il confronto con le immagini della pittura veneta rinascimentale, l’analisi dei catasti, delle foto da satellite e di tutta la documentazione utilizzabile dimostra che dal secondo dopoguerra il paesaggio della regione ha subito uno sconvolgimento che non ha  risparmiato neppure le aree circostanti le ville, oggi in troppi casi quasi aggredite da insediamenti produttivi ed abitativi.

A questo tema è dedicata l’importante studio “Alla ricerca del paesaggio palladiano. Un’indagine sul paesaggio delle ville venete in età contemporanea” disponibile gratuitamente  on line  (https://www.researchgate. net/publication/328251243_Alla_

_ricerca_del_paesaggio_palladiano_Un’indagine_sul_paesaggio_delle_ville_venete_in_eta_contemporanea).

Il professor Tempesta: bastava poco per evitare il degrado

L’autore, il professor Tiziano Tempesta, docente presso l’università di Padova, Dipartimento del territorio e dei sistemi agro-forestali (TESAF), che è impegnato da anni a far conoscere e denunciare, anche per mezzo d’incontri pubblici, le alterazioni subite dal paesaggio veneto e le minacce tuttora incombenti, ha osservato: “L’elemento per certi versi più sconcertante emerso dall’indagine è che spesso sarebbe bastato veramente poco per tutelare il paesaggio delle ville del Palladio così come quello di molte altre ville. In tutti i casi analizzati, erano sempre disponibili aree edificabili lontane da ville, eppure i piani urbanistici hanno assecondato il degrado del paesaggio favorendo la diffusione d’insediamenti del tutto incongrui rispetto al contesto in cui vengono collocati”.

Purtroppo, continua l’autore, “ancora oggi, troppo spesso, continuano a prevalere nelle scelte di politica territoriale interessi di carattere speculativo mascherati talvolta dall’urgenza di adottare azioni volte a favorire la crescita economica di un territorio”. Per evitare ulteriori scempi “sarebbe fondamentale […] un profondo cambiamento culturale degli amministratori della regione: i valori storici del territorio dovrebbero venire al di sopra degli interessi immediati di questo o quell’operatore economico”.

Da parte nostra vogliamo aggiungere: al di sopra anche degli interessi elettoralistici di politici ed amministratori pubblici.

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