19 Aprile 2024
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Povia lancia “Serenissima”, canzone omaggio alla Repubblica Veneta

Povia, Serenissima. Il cantautore Giuseppe Povia ha lanciato, il 25 aprile 2022, giorno di San Marco, una canzone inedita, un nuovo singolo intitolato “Serenissima“, un omaggio e quasi un inno alla Repubblica Veneta. Perché quella di Povia non è canzone d’amore, non è l’ennesima celebrazione del mito di Venezia romantica o decadente. È un brano di musica libera, la prima canzone “pop” dedicata alla Serenissima come entità politica, come Stato Veneto. Con il dichiarato intento di diffondere una conoscenza che la scuola italiana ha negato alle generazioni vissute dopo l’unità d’Italia.

Povia cita Vivaldi

Quasi un inno: il brano di Povia infatti, e non certo a caso, si apre e si chiude con la citazione musicale del coro finale della Juditha Triumphans di Vivaldi, l’opera scritta dal grande compositore veneziano per celebrare la vittoria veneta sui Turchi del 1716 a Corfù, le cui note maestose sono, per tutti, l’inno della Serenissima.

POVIA, SERENISSIMA: CLICCA QUI per vedere il video originale

Povia neoborbonico: “Al Sud”

Povia, uno dei cantautori più liberi e controcorrente che abbiamo oggi, non è la prima volta che scrive e canta un brano “politico”, che prende posizione a favore dei cosiddetti Stati italiani preunitari, la cui grande storia viene da 150 anni negata e distorta dalla propaganda dell’Italia unita.

Di Povia infatti ricordiamo un altro bellissimo brano, “Al Sud“, dedicato proprio al Regno delle Due Sicilie, alla grandezza del Meridione prima che la conquista piemontese lo rovinasse. Un brano neoborbonico. Eccolo:

Povia: “Venezia fu Wall Street”

Ed oggi, ecco il bis di Povia, dedicato a Venezia e alla grandezza della Serenissima, alla sua civiltà, al Diritto Veneto, alle sue leggi innovative in molti campi, alla sua Costituzione rispettosa dei popoli ben governati, alla potenza militare, commerciale e finanziaria (“Venezia fu Wall Street” canta Povia…).

Povia: “Un giorno ritornerai libera”

“Mio nonno è nato a Cherso in Croazia che un tempo  era repubblica di Venezia…” così canta Povia: hai insegnato al mondo cos’è una vera repubblica…nello Stato da Tera e da Mar….un giorno ritornerai libera… viva San Marco…”

Cinque anni di lavoro per “Serenissima”

Cinque anni, questo ha spiegato Giuseppe Povia, per scrivere un brano di cinque minuti. Una canzone completamente autoprodotta. “un brano – afferma il cantautore – che può avvicinare molti a un tema che nei programmi scolastici è stato ridotto a pochi trafiletti. Venezia mi ha emozionato così tanto che ci ho voluto scrivere una canzone, la prima canzone del panorama musicale pop sulla Serenissima. Un Impero di arte, cultura, diritto, strategia politica e commerciale in terra e in mare, durato oltre 1000 anni. Amo il Veneto, ho conosciuto tante persone di cuore. È una regione/nazione festosa e positiva, anche questa cosa mi ha ispirato la canzone”.

Per avere il brano in edizione originale, basta una donazione libera su www.povia.net: è necessario scrivere “donazione Serenissima” e sarà inviato il brano via mail in alta qualità Wav, Mp3, la base e il video-film.

Controcorrente

Giuseppe Povia, che nel 2006 vinse Sanremo con il brano “Vorrei avere il becco”, è un cantautore controcorrente, non amato dai giornalisti e non amato dai “poteri forti” per le sue posizioni indipendenti e la sua opposizione al conformismo. Celebre il suo brano “I bambini fanno ooh“, e anche “Luca era gay”, storia di un omosessuale che “guarisce”, contestatissimo dagli intellettuali di sinistra.

 

 

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