18 Aprile 2024
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Partito dei Veneti, Busetto segretario: “Autonomia, diamo un ultimatum al governo”

Cesare Busetto, 49 anni, di Mestre, è stato eletto oggi 29 gennaio 2021 segretario e portavoce del Partito dei Veneti.

Serenissima News lo ha intervistato. Ecco cosa ci ha detto il nuovo segretario.

Segretario, il Partito dei Veneti esiste ancora?

Certo che esiste. Il Partito dei Veneti è un’associazione politica, che è viva  e vegeta, che entro l’anno terrà il proprio congresso, e che è ben decisa a portare avanti la battaglia. Quello che non esiste più, perché si è sciolto dopo il voto, è il comitato elettorale che si formò in vista delle elezioni regionali 2020, alle quali concorse con la sigla “Partito dei Veneti” e ottenne un risultato deludente, schiacciato dal trionfo senza precedenti di Luca Zaia. Ma il partito non è il comitato elettorale. E noi andiamo avanti”.

Senza Indipendenza Veneta però.

Michele Favero, il nuovo segretario di Indipendenza Veneta, è un fratello per me. Abbiamo fatto insieme molte belle battaglie e sono certo che ne faremo ancora. Ma il Partito dei Veneti è una sigla politica affermata, ha eletto persone di prim’ordine come Stefano Zecchi in Consiglio Comunale a Venezia, sentiamo il dovere di continuare il lavoro nell’interesse dei Veneti”.

Se ci fossero elezioni politiche, vi presentereste?

Sono decisioni che prende il Direttivo del partito, io personalmente dico di no. Andare a Roma non ci interessa. Noi siamo un partito veneto, non un partito italiano. Mi interessa invece essere presente nei Comuni, e quindi vorrei partecipare alla prossima tornata amministrativa.

L’idea di Venezia a statuto speciale che Zecchi sostenne in campagna elettorale?

Venezia città-stato, capitale d’Europa, è un nostro obiettivo. In Europa ci sono oltre 30 città-stato, cioè città con statuti speciali, autonomie forti. Crediamo che Venezia debba avere questa ambizione. Parlo di Venezia come città metropolitana, naturalmente, non solo del centro storico. Presenteremo un progetto di qualità, chiamando tutti a collaborare. Venezia città-stato significa vantaggi e ricadute positive per l’intero Veneto.

E la battaglia per l’autonomia?

Il nostro obiettivo è l’indipendenza del Veneto. L’autonomia è la ricerca di un compromesso, che finora però non ha dato alcun frutto. Abbiamo fatto un referendum, il 98 per cento si è pronunciato per l’autonomia, e non solo non è successo nulla, ma il governo ha innestato la marcia indietro. Oggi a Roma non si parla più delle “ulteriori autonomie” da dare alle Regioni che le hanno chieste, secondo quanto prevede la Costituzione. Si parla di cambiare la Costituzione, per cancellare anche l’autonomia attuale. In altri Paesi la gente sarebbe già scesa in piazza.

Colpa di Zaia?

Su Zaia e l’autonomia ancora in stallo a tre anni dal referendum leggo molti giudizi affrettati e superficiali. Non siamo nemici di Zaia. La nostra funzione, come Partito dei Veneti, è pungolare Zaia e la Lega, obbligarla politicamente a lavorare nell’interesse del Veneto, dare forza alla battaglia. Non dobbiamo dividere le forze, ma spingere insieme verso l’obiettivo. Io sono per l’indipendenza, ma se Zaia ottiene l’autonomia, riconosco che è un passo avanti.

Ma lei pensa che l’autonomia verrà concessa?

Roma ha scelto la strategia del muro di gomma. Ci sono siti che contano i giorni trascorsi dal referendum per l’autonomia. Io ribalto la prospettiva. Non voglio contare i giorni trascorsi, ma quelli che verranno. La proposta che presenterò in Direttivo al Partito dei Veneti è questa: diamo un ultimatum. Fissiamo un termine entro il quale deve essere avviata la trattativa, e un termine entro il quale deve concludersi e l’autonomia ci deve essere data. Il Veneto ha chiesto 23 materie, come prevede la Costituzione, e non è stata neppure avviata una trattativa. Ebbene, diamo un ultimatum. E scaduto il termine, il Partito dei Veneti deciderà forme di lotta da attuare, e chiamerà i Veneti alla protesta. Lotta civile, pacifica, certo, ma lotta, perché il Popolo Veneto ha diritto ad autogovernarsi, lo dice lo Statuto della Regione. Ed è ora che ci facciamo sentire!

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