Il nuovo libro di Ettore Beggiato, “1797: la Serenissima e l’occupazione napoleonica“, sarà presentato a palazzo Ferro Fini sede del Consiglio Regionale del Veneto, mercoledì 11 giugno 2025 alle ore 12.30, in Sala Oriana Fallaci.

Interverranno, oltre all’autore, il Presidente del Consiglio Regionale, Roberto Ciambetti, e Luciano Sandonà, Presidente della Prima Commissione consiliare.
L’evento verrà trasmesso in diretta sulla pagina Facebook e sul canale Youtube del Consiglio Regionale.
Per intervenire di persona è consigliata la prenotazione: scrivere a eventi@consiglioveneto.it entro martedì 10 giugno.

Una ricerca durata anni
Il nuovo libro dello storico e scrittore Ettore Beggiato è il frutto di un’appassionata ricerca durata anni, che indaga il controverso periodo dell’occupazione napoleonica delle terre della Serenissima.
Tra i libri di maggior successo dell’Autore, “1809: l’insorgenza veneta”, “Questione veneta”, “La Repubblica Settinsulare”, “La Lega di Cambrai e la Serenissima”, e infine “1439: galeas per montes”.
I documenti storici
In questa sua ultima e corposa ricerca, Ettore Beggiato racconta l’esiziale passaggio di Napoleone nelle terre della Serenissima, con le parole di chi c’era. Dà voce ai testimoni dell’epoca, le persone che videro con i loro occhi quanto stava accadendo. Lettere, diari, suppliche, denunzie, preghiere, componimenti poetici. A scriverli, una moltitudine di persone, nobili e “comuni”, osti, artigiani, sacerdoti, notai, frati, carrettieri, ricchi e poveri, colti e ignoranti, donne e uomini.
Tutti documenti storici mai fino ad ora riuniti insieme, per raccontare, giorno per giorno, città per città, non solo quello che l’Armée d’Italie faceva, le ruberie, gli stupri, lo spoglio delle chiese e dei Monti di Pietà, le tasse spaventose, i sequestri, gli assassinii.
Il sentimento della Repubblica
Ma soprattutto, per certificare il sentimento vero dei popoli, dei sudditi della Serenissima. Da questa mole imponente di documenti emerge con certezza, evidenza e spesso con autentica commozione l’amore, e poi il rimpianto amarissimo, che le genti del Veneto, del Friuli, della Lombardia Veneta, dell’Istria e della Dalmazia avevano per la Repubblica di San Marco.








