19 Aprile 2024
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Ascolta le campane di San Marco il 25 Aprile: il Plenum più bello del mondo

Il Campanile di San Marco a Venezia arriva a cento metri di altezza. E’ il terzo campanile più alto della penisola italiana. E stupisce che il terzo campanile più alto sia stato costruito in una città fondata sul fango delle lagune, appoggi il suo peso immenso su una foresta di palafitte. E’ uno dei tanti miracoli di Venezia.

Venezia, il campanile di San Marco visto dalla Loggia. Foto di Zairon, CC BY-SA4.0

Ma oggi vi voglio far ascoltare il Plenum delle sue campane. Perché a San Marco, da secoli e secoli, ogni campana ha un nome e una funzione. C’è l’immensa Marangona, 36 quintali di bronzo, intonata in La2, che segnava l’inizio e la fine del turno di lavoro all’Arsenale. C’è la Nona, intonata in Si2, che batteva a mezzogiorno e mezzanotte, la Pregadi, che chiamava i senatori “pregati” dal Doge, cioè convocati alla seduta in Palazzo Ducale, e la Trottiera, che gli intimava di affrettarsi, e la Renghiera, che sonava le esecuzioni capitali.

Ma oggi 25 aprile, giorno di San Marco, festa nazionale della Veneta Repubblica, a mezzogiorno in punto le cinque campane del Campanile di San Marco – a Venezia lo chiamiamo “el Paron de Casa” – suonano tutte insieme, a lungo, in un vero concerto. Un concerto che non ha eguali al mondo, per l’intonazione, per il timbro unico delle campane di San Marco.

Perché le campane di San Marco riflettono il carattere della città e della Serenissima. Il loro concerto, possente, magnifico, è festoso, è lieto. E’ solenne, grandioso, ma pieno di gioia.

Se ascoltate le campane di San Pietro in Roma, ebbene hanno solennità, hanno regalità, hanno magnificenza, ma il timbro cupo e secco, appena addolcito dal suono argentino di due campanelle, parla di un Potere lontano, superiore, che richiama i sudditi all’ordine.

Le campane di San Marco, pur solenni e maestose, sono un canto, una festa, un concerto di primavera, grandioso, potente ma allegro. Sono campane che parlano di gioia, di serenità, di serena forza, di civile letizia sotto le ali del Leone. Sono davvero le campane di una Repubblica ben governata, consapevole della sua potenza, fatta di città e di popoli felici e lieti di farne volontariamente parte.

Quando il Campanile suona nel Plenum, la città intera si riempie di quel canto, dall’alto della torre il suono si distende sulla Laguna, per chilometri e chilometri e i gabbiani si fermano stupefatti. E nelle isole della Laguna, si fa silenzio, si tende l’orecchio e si sorride. Ecco, questa è la voce del Paron de Casa.

Non c’è nulla di simile al mondo. Ascoltate, vi prego, per credere, questa registrazione, eseguita dalla cella campanaria. E’ sul canale Youtube Musicista97, sul quale trovate una eccezionale galleria di concerti di campane dalle chiese e basiliche più famose.

 

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