20 Aprile 2024
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Bolsonaro cittadino veneto, Anguillara resiste alla furia della sinistra e della Chiesa di Bergoglio

Estrema sinistra e centri sociali scatenati. Anche il Pd, l’Associazione Partigiani, i missionari italiani in Brasile e la Chiesa di Bergoglio contro la decisione del Comune di Anguillara Veneta, a guida leghista, di conferire la cittadinanza a Jair Messias Bolsonaro, presidente del Brasile, e orgogliosamente discendente di emigrati veneti.

Jair Messias Bolsonaro (foto di Fabio Rodrigues Pozzebom Agencia Brasil, licenza CC BY-SA2.0)

I nonni del presidente Jair Bolsonaro, infatti, venivano proprio da Anguillara Veneta. La famiglia Bolzonaro, che naturalmente in lingua veneta si pronuncia Bolsonaro proprio come in Brasile, vive ancora ad Anguillara Veneta.

Buoso: cittadinanza veneta al Brasile

La sindaca di Anguillara Veneta, Alessandra Buoso, non si è fatta intimidire dalle proteste e dai dissensi. E neppure dal vandalismo: il Municipio imbrattato e lordato di escrementi, con la scritta “Fora Bolsonaro”.

Anguillara Veneta, il municipio imbrattato dai contestatori della cittadinanza onoraria a Bolsonaro

«La cittadinanza – ha replicato Alessandra Buoso – è conferita al presidente quale delegato di un popolo eletto democraticamente dalla gente che ora rappresenta, ma simbolicamente è conferita ad una intera nazione, il Brasile».

Marcato: e la sinistra che onorò Lenin, Stalin, Tito?

A dar manforte senza esitazione alla giunta di Anguillara Veneta, è stato l’assessore regionale veneto Roberto Marcato: «Cittadinanza onoraria a Bolsonaro? Non ci trovo nulla di male – ha detto Marcato – dato che si tratta di un presidente eletto democraticamente e non di un dittatore o di un criminale di guerra. Se fossi nei panni degli esponenti di sinistra, poi, andrei cauto con le parole perché se non sbaglio sono stati loro a intitolare piazze e strade a Lenin, Stalin e Tito e a far convegni con ex terroristi».

Bolsonaro presidente. Lo striscione Orgoglio Veneto inalberato dai consiglieri regionali leghisti nel 2018, in occasione dell’elezione del discedente di emigrati veneti a presidente del Brasile

Bolsonaro ad Anguillara Veneta

E così Jair Messias Bolsonaro – accompagnato nella sua visita nel Veneto dal deputato leghista Luis Roberto Di San Martino Lorenzato, eletto nel Parlamento italiano in quota Estero per il Sudamerica – ha comunque ricevuto oggi, 1 novembre 2021, la cittadinanza onoraria di Anguillara Veneta.

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Il presidente del Brasile ha pranzato insieme ai suoi parenti padovani. Il costo della sua visita è stato sostenuto personalmente dal sindaco di Anguillara Veneta, Alessandra Buoso, e dalla sua maggioranza. La cerimonia si è svolta alla presenza di altri sindaci della zona, dei deputati leghisti Lorenzo Fontana, vicesegretario federale della Lega, e Vito Comencini, dell’eurodeputata Mara Bizzotto, del presidente dell’Associazione Veneti nel Mondo, Aldo Rozzi Marin, e tanti altri.

Alessandra Buoso, sindaco di Anguillara Veneta

 

Ma per motivi di sicurezza si è dovuto rinunciare alla cerimonia ufficiale che era prevista nella sede municipale, e la cerimonia si è svolta all’interno del ristorante, durante l’incontro con la “Familia Bolsonaro”, il presidente del Brasile e i suoi parenti padovani.

Sit-in in centro e cerimonia defilata

Nella piazza del municipio era infatti in corso un rumoroso sit-in di circa duecento manifestanti, contrari alle politiche di Bolsonaro in Brasile e alla decisione di conferirgli la cittadinanza onoraria. Il sit-in in centro era autorizzato, ma proprio il sit-in in centro ha impedito di tenere la cerimonia nella sede istituzionale dov’era prevista. Curioso, no? Di solito, ad essere costretti a spostarsi in una zona più defilata, sono i sit-in di protesta, non gli eventi ufficiali…

Al sit-in hanno partecipato esponenti del Pd, centri sociali, elementi del mondo antagonista e ambientalista. Contro la cittadinanza onoraria di Anguillara Veneta a Bolsonaro è infatti scattata, da giorni, la furia della sinistra, dei centri sociali e la condanna di alti esponenti della Chiesa di Bergoglio.

Schiaffo di Bergoglio e battaglia noglobal

Lo stesso Vescovo di Padova, monsignor Claudio Cipolla, ha reso noto il “forte imbarazzo” per la visita del presidente del Brasile, che dopo il pranzo ad Anguillara ha voluto recarsi a Padova alla Basilica del Santo. Il sindaco di Padova, Sergio Giordano, ha reso noto che non sarebbe andato a ricevere il presidente del Brasile in visita in città.

La visita ha rischiato di saltare: 500 noglobal hanno ingaggiato battaglia, scontri in centro a Padova, cariche della polizia. Ma Bolsonaro non molla facilmente: alla fine è stato fatto entrare da in ingresso secondario, mentre fuori c’era il finimondo.

Anche il “paron di casa” della Basilica, il rettore padre Antonio Ramina, e il delegato pontificio (il Santo è una Basilica vaticana) avevano comunque fatto sapere che non sarebbero andati ad accogliere personalmente l’illustre ospite: uno schiaffo diplomatico che non può che venire direttamente da Papa Bergoglio.

Bolsonaro, il presidente di destra

Jair Messias Bolsonaro è infatti l’uomo di destra che in Brasile ha posto fine alla presidenza del popolarissimo Inacio “Lula” da Silva, l’ex sindacalista e uomo di sinistra la cui carriera politica è stata interrotta da pesantissime accuse di corruzione che lo hanno portato in carcere, e dalle quali solo recentemente è stato scagionato.

La comunità brasiliana in Italia si è conseguentemente spaccata in due, esattamente come gli elettori brasiliani: la concessione della cittadinanza onoraria a Bolsonaro è stata contestata anche da alcuni brasiliani in Italia. Tuttavia il presidente brasiliano è stato anche applaudito e seguito ad Anguillara Veneta da una nutrita schiera immigrati brasiliani suoi sostenitori.

Anguillara Veneta, immigrati brasiliani sostenitori del presidente Bolsonaro

Accuse a Bolsonaro, negazionista Covid

Di cosa si accusa il presidente Jair Messias Bolsonaro? Di aver smontato la politica di sostegni sociali del suo predecessore Lula, di favorire la deforestazione dell’Amazzonia (che non è che se la passasse tanto bene neppure con Lula…), di non curarsi delle popolazioni indigene originarie, di essere “omofobo” e “sessista” e infine di aver tenuto, di fronte alla pandemia Covid, un atteggiamento negazionista.

Proprio in questi giorni, la Commissione d’inchiesta del Parlamento del Brasile ha approvato, sette voti a favore e quattro contro, le conclusioni dell’indagine, raccomandando al Parlamento la messa in stato d’accusa del presidente Bolsonaro per «crimini contro l’umanità» per aver «deliberatamente esposto» i brasiliani alla «contaminazione di massa» con ritardi nella vaccinazione e diffusione di fake news.

Covid in Brasile, 600mila morti: ma in Italia…

A motivare queste accuse a Bolsonaro sono i 600mila morti per Covid registrati in Brasile nel corso della pandemia. Un numero enorme. Ma il Brasile è uno Stato (federale…) di oltre 200 milioni di persone.

Le autorità italiane hanno affrontato la pandemia Covid alla maniera opposta, tra lockdown e vaccini di fatto obbigatori. Ma alla fine, nella civilissima Italia, che pretende di dar lezioni al mondo su come si affronta la pandemia, su una popolazione che è poco più di un quarto di quella del Brasile, i morti per Covid sono stati oltre 130mila. Un’incidenza quindi abbastanza paragonabile, in proporzione alla popolazione, tenuto conto delle differenze sociali e di sistemi sanitari tra i due Paesi.

Bolsonaro non è un dittatore

Sia chiaro: non si vuole, con ciò, difendere le politiche di Bolsonaro, né le sue idee e le sue esternazioni, e neppure le sue decisioni sul fronte Covid, sull’Amazzonia o su altri temi.

Jair Messias Bolsonaro avrà le sue responsabilità, ma non è un dittatore: è presidente del Brasile a seguito di libere e combattutissime elezioni. Anche in Brasile, come ad Anguillara Veneta, ci sono piazze pro e contro Bolsonaro. E ai popoli brasiliani il presidente dovrà rendere conto: magari il suo rivale Lula, proclamato innocente, si riprenderà il Brasile. Ma finché Bolsonaro resta in carica, è presidente eletto di un grande Paese, un Paese che ha fortissimi legami di sangue con l’Italia e col Veneto soprattutto.

In Brasile c’è metà del popolo veneto, ci sono milioni di veneti discendenti di emigrati, che mantengono solidi legami col Veneto e con la lingua e la cultura venete, e nelle numerose e forti comunità venete in Brasile il sostegno a Bolsonaro è stato piuttosto ampio.

Un legame vero con il Veneto

Dunque la decisione del Comune di Anguillara Veneta, della sindaca Alessandra Buoso e della sua giunta, di conferire la cittadinanza onoraria al presidente del Brasile, che ha sempre detto di andar fiero di aver sangue veneto nelle vene, e che ha caparbiamente voluto venire a visitare la terra dei suoi avi, è una decisione che poggia su solide fondamenta, che riflette un legame vero con il territorio veneto.

Non è una provocazione gratuita e nemmeno una decisione soltanto politica come lo sono spesso le tante cittadinanze onorarie distribuite da Comuni italiani.

Se invece di Bolsonaro fosse venuto Xi Jinping…

Avremmo voluto vedere se al posto di Bolsonaro fosse stato in Veneto, tanto per fare un esempio, il cinese Xi Jinping. Avremmo voluto vedere se il delegato pontificio di Papa Bergoglio, se il sindaco di Padova o il rettore del Santo non sarebbero andati deferenti ad accogliere e omaggiare il dittatore cinese, massacratore dell’autonomia garantita dalla Cina a Hong Kong, genocida culturale del Tibet e della minoranza musulmana degli Uiguri, l’imperialista che minaccia militarmente Taiwan, il leader di un Paese che immette in atmosfera un terzo dell’anidride carbonica prodotta nel mondo e che raddoppia la produzione di energia elettrica dal carbone, condannando di fatto all’inefficacia ogni accordo globale sul clima.

Anca veneto el ze…

Da Mubarak e Gheddafi in giù, l’Italia ha ricevuto con onore alcuni tra i peggiori dittatori del mondo. Ma il “venetoBolsonaro che non è un dittatore, no: lui non si può. Al G20, a Roma, tutti lo hanno snobbato, tranne la migliore di tutti, Angela Merkel, l’unica ad averlo incontrato. Perché Bolsonaro è di destra, brutto, cattivo e per giunta omofobo, non è amato dalla piccola Greta perché sega l’Amazzonia ed è per giunta un criminale no-vax.

Ti le gà propio tute, poro Bolsonaro… anca veneto ti ze….Duri i banchi!

 

 

 

 

 

 

 

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