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Verona gennaio 1984, nasce l’Unione per l’Europa Federalista: il seme dell’Autonomia

Quarant’anni fa, in questi giorni, veniva firmato a Verona nella sede della £iga Veneta un accordo per presentare alle elezioni europee una lista denominata Unione per l’Europa Federalista (UPEF).

Verona, gennaio 1984. L’accordo firmato per la lista Upef (Unione per l’Europa Federalista). Immagine tratta da Mondo Veneto, I, 1984.

Era il 15 gennaio 1984 e i rappresentanti della Lega Autonomista Lombarda (all’epoca si chiamava ancora così), della £iga Veneta, del Moviment d’Arnassita Piemontesa (Marp) , del Partito Federalista Europeo (PFE) e del Partito del Popolo Trentino Tirolese (PPTT) sottoscrivevano un documento nel quale si leggeva:

Diritto di ogni popolo alla piena autonomia

“Rivendichiamo il fondamentale e sacrosanto diritto di ogni popolo ad operare in piena ed integrale autonomia decisionale, legislativa ed amministrativa, cosa essenziale per realizzare un domani di certezza, prosperità e di felicità.

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L’autonomia è un modello di costruzione positiva di una società aperta sull’Europa che risponda alle esigenze di giustizia, di libertà di ogni uomo.

L’appello ai Popoli dello stato italiano

Facciamo appello ai vari Popoli dello Stato Italiano affinché  prendano coscienza dei loro diritti e delle loro identità e peculiarità storiche, linguistiche e culturali, unendosi alla battaglia per l’Europa Federalista che i Popoli Alpini e Padani, hanno, con questa azione, iniziato.”

Le firme: Bossi, Calzavara, Rocchetta, Gremmo, Pruner, Beggiato…

Verona, 7 gennaio 1984. Nella sede della £iga Veneta i lavori preparatori per l’Upef. Si riconoscono, in piedi da sinistra: Ghizzi Ghidorzi, Caleffi, Beggiato, Cabrini, Nalin, Carnovelli, Caloi, Rocchetta, Brivio, Mori. Seduti: Bratuz, Pruner, Gremmo, Bossi, Leoni,  Moroni. Andrej Bratuz della Slovenska Skupnost era presente come osservatore del movimento, che poi non aderì alla lista.

Seguono le firme di Umberto Bossi e Pierangelo Brivio (LAL), Beggiato Ettore, Cabrini Renzo, Caloi Patrizio, Calzavara Fabio, Rocchetta Franco e Spricigo Mariano (LV), Gremmo Roberto (MARP), Caleffi Attilio, Ghizzi Ghidorzi Dacirio e Mori Umberto (PFE) e Pruner Enrico (PPTT).

Il seme dell’autonomia ha dato frutti

Alle elezioni, che si svolsero il 17 giugno 1984, la lista ottenne ben 164.115 voti  che non furono sufficienti per far scattare il quorum; il seme era stato però piantato e da lì a poco l’idea autonomista, dopo aver sfondato nel Veneto, prima regione a statuto ordinario a far sentire la propria voce, sarebbe cresciuta forte e rigogliosa in tutte le regioni.

Ettore Beggiato

 

 

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