29 Marzo 2024
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“Soggiorno obbligato=esportazione di criminalità. La lotta dei veneti contro lo stato italiano”

A cavallo fra gli anni 70 e 80, la Regione del Veneto fu flagellata da una legge dello stato italiano attraverso la quale venivano mandati nelle nostre comunità delle “pecorelle smarrite” sospettate di appartenere alla mafia e alla ‘ndrangheta: il cosiddetto “soggiorno obbligato”.

PER APPROFONDIRE Boss trapiantati in Veneto per ordine del governo italiano

Personaggi con un curriculum impressionante, veri e proprio “pezzi da 90” che oggi non dicono molto, ma che all’epoca erano al vertice di “famiglie” potentissime e senza scrupoli.

Verona e il clan dei calabresi

La mafia combatte, i veneti muoiono”, così il “Corriere della Sera” titolava a tutta pagina il 2178/86; Verona che era diventata la Bangkok d’Europa grazie al “clan dei calabresi” costituitosi attorno ai soggiornanti obbligati; non parliamo della Riviera del Brenta dove la piccola criminalità fece un salto di qualità grazie agli insegnamenti dei professionisti del crimine copiosamente inviati dallo stato italiano.

Incapacità, irresponsabilità o complicità da parte del governo di Roma? O la necessità di “fare gli italiani” livellando il livello di criminalità fra le varie regioni ?

Soggiorno obbligato, impianto di criminalità organizzata

Irresponsabilità, incapacità o complicità da parte di chi non si rese conto che il soggiorno obbligato, lungi dal poter essere uno strumento efficace nella lotta contro la mafia, diventata un fortissimo veicolo di impianto di criminalità organizzata in zone impossibilitate a difendersi ?

La diocesi di Belluno: è come diffondere metastasi

Illuminante quanto scrisse su questo aspetto il settimanale della diocesi di BellunoL’amico del popolo”:

“E’ come diffondere una epidemia spostando i germi patogeni nei vari organismi sani; è come la metastasi del cancro che viene ad intaccare inesorabilmente i tessuti sani non diminuendo la virulenza della malattia, ma accrescendo di numero le parti malate”.

La testimonianza

E dopo anni e anni di lotte, di manifestazioni, di proteste, il nostro popolo riuscì a vincere anche questa battaglia; all’epoca proprio al fine di non disperdere il ricordo di tutte queste battaglie stampai un libro bianco/rassegna stampa di quasi duecento pagine, “Soggiorno obbligato=esportazione di criminalità. La lotta dei veneti contro lo stato italiano”, testimonianza di una mobilitazione straordinaria che coinvolse tante regioni, dalla Lombardia al Trentino, dal Friuli all’Emilia.

Ettore Beggiato

Un giovane Ettore Beggiato alla manifestazione dell’Union del Popolo Veneto a Belluno/Belun il 25/4/1988, S. Marco, contro l’invio di mafiosi e camorristi nel Veneto.

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